Nella Medicina Tradizionale Cinese da sempre si parla di
energia, meridiani, punti energetici e così via, argomentazione per molti
affascinante ma anche complicata.
Secondo questa medicina millenaria il nostro corpo emette
energia (detta anche Qi o Ki) la raccoglie dall’ambiente esterno,
dall’alimentazione, dalle forme di pensiero e la trasforma.
L’uomo nasce con un bagaglio “genetico” di energia che per
la Medicina Cinese è trasmessa dai genitori al feto e che lo accompagnerà per
tutta la vita. Questa energia risiede nei reni e può essere conservata, nutrita
o sperperata secondo lo stile di vita. L’uomo raccoglie energia dal mondo che
lo circonda: dal cibo sano ed energeticamente ricco, dalla terra e dal respiro
che prende il Qi del cielo per portarlo al proprio interno.
Questa energia che quotidianamente raccogliamo ci serve per
affrontare la giornata e per “ricaricare” le nostre batterie, in questo modo
non attingiamo dal grande serbatoio renale e risparmiamo la nostra energia
ancestrale, diversamente, attingiamo dalla nostra riserva personale fino a
quando andiamo “in riserva”, momento in cui iniziano i problemi di salute.
Una persona in “vuoto energetico” per i cinesi è
fondamentalmente colui che ha poca energia, poca resistenza fisica e psichica,
si ammala facilmente ed è più vulnerabile nei confronti dell’ambiente esterno.
Pallido, con occhiaie profonde, pochi capelli e freddoloso, sono tutti segnali
che indicano un Ki scarso che scorre
male nei meridiani del nostro corpo.
I cinesi sostengono che quando l’energia ancestrale termina
l’individuo va incontro alla morte.
Da qui si capisce l’importanza di conservare il più a lungo
possibile questo bagaglio prezioso.
Alcune regole fondamentali che possiamo applicare subito per
conservare il nostro Ki sono:
-
Dormire in modo sufficiente
-
Alimentarsi con cibi ricchi di Ki, quindi biologici e poco raffinati
-
Ridurre le fonti di stress
-
Rigenerarsi in mezzo alla natura e all’aria aperta
quando è possibile
-
Respirare (spesso viviamo le nostre giornate in apnea)
-
Tenere un atteggiamento mentale positivo (i pensieri
negativi possono scaricarci molto a livello energetico)
-
Utilizzare tecniche di meditazione o discipline
energetiche (Tai chi, Qi gong, yoga ecc.)
-
Eventualmente aiutarsi con la fitoterapia e
floriterapia
Nel corpo umano ci sono dei canali di scorrimento di questa
energia, detti meridiani, attraverso i quali questa raggiunge tutti gli organi
e i visceri corporei. Dove il corpo presenta un dolore, una contrattura o un
problema, lì c’è un blocco dello scorrimento energetico.
Durante il giorno l’energia passa nei meridiani, ma in maniera
più consistente si trova in un meridiano piuttosto che in un altro secondo l’orario.
Esiste un orologio cinese degli organi, dove ad ogni ora corrisponde un
organo/viscere, ciò significa che in quell’orario l’energia scorre con maggior
vigore lungo il meridiano corrispondente. Quando una persona accusa dei sintomi
in un determinato orario della giornata, e questo avviene per più giornate,
allora c’è una difficoltà dell’organo o viscere che corrisponde a quella fascia
oraria (vedi disegno).
Anche i risvegli notturni sono indicativi, se una persona si
sveglia sempre (es.) dalle 2 alle 3 di notte, probabilmente c’è un fegato che
ha bisogno di essere depurato e riequilibrato, se invece ci si sveglia sempre
alle 4 o alle 5 è un segno di malinconia, tristezza e preoccupazione che
riguarda di più l’organo polmone.
L’orario della giornata in cui ci sentiamo scarichi o
energici parla della nostra condizione energetica e si relaziona con gli organi
corrispondenti.
Qual è la tua ora migliore? E la peggiore? A voi l’analisi!
A presto!
sempre interessanti i tuoi post, brava silvia!
RispondiEliminaelena
Grazie mille Elena, continua a seguirmi! :)
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