lunedì 26 maggio 2014

Festa della salute - Rocca di Bazzano (Bologna)



Ciao a tutti!
Anche quest'anno nella rocca di Bazzano (Bo) si terrà la festa della Salute, un appuntamento che oramai è arrivato alla 28° edizione.
Di seguito il link per vedere il programma della giornata che come sempre è ricco di appuntamenti interessanti tra conferenze e laboratori dove avrete modo di conoscere le varie discipline olistiche e gli operatori della zona.
Non mancate quindi in questa bella cornice storica qual'è la rocca bazzanese DOMENICA 1 GIUGNO dalle 9.30 fino a pomeriggio inoltrato!
Vi aspettiamo!!!

http://www.newting.altervista.org/portale/ting-propone/eventi/156-xxviii-festa-della-salute-2014-bazzano


La lettura del viso (prima parte): il volto YIN




Tom Wolfe (scrittore)
Kurt Waldheim (presidente austriaco)


Una delle cose che mi ha sempre affascinata delle medicine orientali è la quantità di informazioni che queste riescono a rilevare dalla lettura del corpo delle persone, e non solo del corpo inteso come forme, anche i gesti, gli odori, il tono della voce, il modo di camminare e le rughe possono dare informazioni preziose sulle nostre caratteristiche, la nostra salute e i nostri squilibri psico-fisici ed energetici.
Il volto è per la Medicina Cinese una parte molto interessante. Nella lettura orientale troviamo sempre presente lo yin e lo yang (di cui vi ho già parlato http://naturovagare.blogspot.it/2012/12/yin-e-yang_15.html) perché queste sono le due forze che plasmano e creano la vita.
Ognuno di noi possiede l'uno e l'altro, nella nostra costituzione di nascita può esserci una predominanza tra i due oppure possono manifestarsi entrambi in modi diversi.
I volti delle persone ne sono degli esempi, possono delineare una personalità e una costituzione di tipo yin o yang a seconda di come si presentano.

IL VOLTO YIN:

Il volto yin si può paragonare in linea di massima ad una lacrima rovesciata: più largo sulla fronte e più stretto nel mento. Una persona yin ha occhi grandi e sopracciglia arcuate sopra il naso che digradano verso il basso, distanti tra loro.
La carnagione è pallida e gli zigomi non sono né alti né pronunciati.
La bocca è moderatamente grande e le labbra piuttosto pallide. In generale le persone yin soffrono facilmente di disturbi circolatori e sono sensibili al freddo, non amano quindi il clima freddo e preferiscono i luoghi chiusi.
La persona yin è di corporatura magra e fragile, raramente in sovrappeso, mostra un rapporto con il cibo spesso estremo: o ne è appassionata ed intenditrice oppure ne è indifferente. Può soffrire di disturbi digestivi.
Detesta la fatica fisica.
La persona yin ha un'indole raffinata, una voce morbida e gentile, molto sensibile ed emotiva fa a volte fatica ad esprimere il proprio stato d'animo. E' una persona timida che tende all'introversione e alla fuga verso il proprio passato in modo nostalgico.
I tipi yin sono persone intellettuali, intelligenti e bravi oratori, possiedono inoltre spiccate doti intuitive, se riescono a superare la propria emotività, esse acquisiscono capacità straordinarie nell'individuazione degli stati d'animo, degli atteggiamenti e dei pensieri altrui.
Questa sensibilità li predispone ad essere attratti da temi mistici, religiosi e spirituali, ottimi anche nell'assistenza psicologica, questa sensibilità può sfociare in doti artistiche (pittura, scrittura, musica...).
Amano stare in giro fino a tarda notte, mentre faticano al mattino, dormono poco e non si addormentano subito.
Il temperamento di costoro potrebbe risultare snob per via di un complesso di superiorità intellettuale e culturale nei confronti degli altri.
Le persone yin devono salvaguardare la loro salute evitando gli eccessi alimentari (dolci, alcool ed eccitanti) e praticando esercizio fisico. La persona yin dovrebbe cercare il contatto con la natura e i suoi elementi (freddo, pioggia, sole...), il suo corpo deve essere vissuto e rafforzato per contrastare l'inclinazione naturale a vivere esclusivamente una dimensione mentale.
In certi casi può capitare di trovare un volto dalle caratteristiche yin e un corpo di tipo yang, in quel caso la persona mostrerà forti contraddizioni che, se non affrontate con equilibrio, possono portare a disarmonie e problemi di salute.

E voi, che volto avete?
A presto con la lettura dello YANG!

sabato 11 gennaio 2014

10 Buoni propositi...


Buongiorno e buon anno a tutti!
Spero che questo 2014 sia iniziato ricco di belle sorprese e stimoli nuovi per ognuno di voi.
Sull’onda del corso di educazione alimentare organizzato in autunno l’interesse per la cucina naturale e il mangiare sano è aumentato. Nella mia continua ricerca di novità e il desiderio di benessere sto leggendo diversi libri molto interessanti di cui presto vi parlerò. Alcuni testi sono oramai famosi e altri sono recenti pubblicazioni. Tutti però convergono verso un unico pensiero: la nostra alimentazione va modificata per migliorare il nostro stato di salute e prevenire malattie future.
Troppi sono gli alimenti presenti sulle nostre tavole che andrebbero ridotti drasticamente o addirittura eliminati: latte e derivati, carne, carboidrati raffinati e zuccheri, lieviti chimici e prodotti preconfezionati, precotti, frutto di elaborate trasformazioni industriali e raffinazioni. L’uomo nasce per consumare ciò che la natura gli fornisce perché solo in questo modo riesce ad ottenere la quantità giusta di fibre, minerali, oligelementi, vitamine ed enzimi per rimanere in buona salute.
Le cosiddette “malattie del progresso” ci parlano delle nostre cattive abitudini: diabete, problemi cardiovascolari, malattie degenerative del sistema nervoso (sclerosi multipla, Alzheimer) e tumori sono maggiormente presenti nelle popolazioni ricche che, guardacaso, mangiano una maggior quantità di cibo raffinato e proteine animali.
La cura della nostra alimentazione deve essere la prima pietra per costruire la nostra salute e non è possibile fare in  modo diverso.
Se è vero che “siamo quello che mangiamo” allora perché non ce ne prendiamo cura?
L’alimentazione è un ambito delicato perché a tavola convergono tradizioni, abitudini familiari, una parte della nostra socialità, le nostre gratificazioni e frustrazioni, i nostri gusti e la quotidianità domestica e lavorativa. Spesso quando si parla di mangiare bene mi sento rispondere: “ma io non ho tempo per cucinare” oppure “questi prodotti costano troppo” o ancora “nella mia famiglia queste cose non le vorranno mai mangiare”. In realtà tutto si può fare, anche modificare l’alimentazione di una famiglia intera, basta procedere un passo alla volta. Io personalmente non credo nei cambiamenti drastici e spesso conflittuali, perché la persona deve avere il tempo di abituarsi ai nuovi sapori, capire come utilizzare certi cibi in cucina, acquisire dimestichezza. La virata brusca verso stili alimentari lontani da noi può essere fattibile solo in chi è molto determinato e predisposto caratterialmente a farlo, oppure è supportato dagli altri familiari, altrimenti diventa una guerra faticosa che presto viene abbandonata.
Procediamo per gradi, alcuni spunti per iniziare:

1-    Informiamoci, leggiamo e documentiamoci poi condividiamo con i familiari le nostre conoscenze acquisite in materia di sana alimentazione.
2-    In base alla nostra giornata di lavoro/familiare pensiamo dove possiamo iniziare a fare le prime modifiche alimentari: Colazione? Cena? Posso migliorare il mio pasto nella mensa aziendale?
3-    Iniziamo ad apportare piccoli cambiamenti, ad esempio: sostituire il pane raffinato con quello integrale, introdurre un po’ alla volta il consumo di cereali integrali, legumi e pasta integrale per abituarsi a nuovi sapori, scegliere il sale marino integrale anziché iodato.
4-    Proviamo ad acquistare biologico. E’ vero, il bio costa un po’ di più ma acquistiamo biologico partendo da quei prodotti che meritano per primi di essere sperimentati: cereali integrali, riso integrale, legumi, pasta integrale e succhi di frutta (a mio avviso molto più buoni degli altri).
5-    Cerchiamo le offerte. Oramai l’offerta di biologico è ampia, cerchiamo le promozioni mensili o i negozi che fanno i prezzi migliori.
6-    Proviamo ad informarci sull’acquisto di frutta e verdura a km zero cioè quelli prodotti vicino a noi. Interessante è il lavoro dei GAS che operano in molte città (cercate sul web), oppure i mercati locali in cui i produttori portano direttamente i loro prodotti (costano meno e sono più freschi e buoni).
7-    Riduciamo le quantità. Siamo onesti e rispondiamo intimamente a queste domande: Potrei perdere qualche chilo? Faccio una vita troppo sedentaria per ciò che mangio? Quante volte mangio solo per gratificazione e non per fame?
8-    Ricerchiamo il gusto. Mangiare bene non vuol dire perdere il gusto di mangiare. Sperimentiamo le soluzioni per noi più appetitose, potreste rimanerne stupiti.
9-    Inseriamo nell’alimentazione l’uso delle spezie ed erbe aromatiche per insaporire i cibi e ridurre così il sale.
10- Divertiamoci. Scopriamo che ci si può anche divertire cucinando e scoprendo gusti nuovi.

Un anno di buona cucina per tutti! A presto!

lunedì 11 novembre 2013

La salute vien...MANGIANDO!



Come vi avevo raccontato nel post precedente, questo autunno mi sono dedicata all’organizzazione di un corso di Educazione Alimentare e il 10 ottobre siamo partiti con i sei incontri.
Gli argomenti trattati sono di notevole interesse e ultimamente abbiamo parlato del rapporto tra alimentazione e malattia, argomento che desta molta curiosità e domande.
Il Dott. Zini Biologo Nutrizionista che tiene il corso ci ha parlato in modo ampio  di queste interazioni e tra le tante nozioni apprese ho scelto di raccontarvi dell’acidosi tissutale.

Il nome può spaventare, in realtà altro non è che il risultato della digestione di molti alimenti.
Tutti i processi metabolici producono normalmente sostanze acide, mentre il nostro corpo per poter compiere le reazioni biochimiche quotidiane necessita di un ambiente basico/neutro.
La digestione di certi cibi produce una quantità di acidi superiore ad altri e questi alterano il pH corporeo di conseguenza verso l’acidità.
Fortunatamente siamo ben programmati e l’organismo riesce ad abbassare questo stato di acidità attingendo sostanze basificanti (i minerali) dall’alimentazione oppure dalle proprie strutture (ossa).
Diventa chiaro come un’alimentazione ricca di cibi troppo acidi porti il nostro corpo a depauperare le proprie risorse basiche (il calcio dello scheletro) e quindi nel tempo verso svariati problemi di salute.

Ma quali sono i cibi troppo acidi?
Zuccheri raffinati, carne, grassi saturi, insaccati e latticini sono i principali indiziati, sicuramente i carboidrati in genere sono acidi ma in particolare quelli raffinati a differnza di quelli integrali che possiedono al loro interno anche una quota di minerali basificanti.
Tra i cibi mediamente acidi mettiamo frutta, miele, pesce, tofu, cereali integrali e yogurt, mentre quelli particolarmente basificanti sono tutte le verdure, banane, mandorle e noci.
Se la nostra alimentazione presenta cibi molto acidi questi dovrebbero essere accompagnati a tavola da altrettanti cibi basificanti per mettere a disposizione del corpo anche le basi che gli occorrono, solo in questo modo non si attingerà dalle risorse corporee.
I minerali contenuti negli alimenti hanno il vantaggio di non alterarsi durante la cottura come le vitamine, rimangono integri ma in certi casi potrebbero finire nell’acqua di cottura che è bene riutilizzare per preparare altri piatti. La cottura in padella è quella che preserva maggiormente la quota di minerali nel cibo.

 Come si capisce quando si è in acidosi metabolica?
I segnali principali sono: presenza di unghie fragili, denti dallo smalto debole, facilità a contrarre infiammazioni e difficoltà a risolverle una volta instaurate.
L’acidità del corpo è valutabile dal pH dell’urina (la prima del mattino, che normalmente deve avere un valore intorno al 5), e del sangue.
Purtroppo alcune patologie favoriscono l’acidosi tissutale come il diabete, la leucemia e i disturbi dell’apparato respiratorio.

L’acidosi tissutale è la condizione ottimale per lo sviluppo di tutte le malattie “infiammatorie” e che ne contrasta la risoluzione. 
Uno stato di acidità permanente favorisce i calcoli renali: il corpo per neutralizzare l’acido preleva calcio dalle ossa e il carbonato in questione si “scioglie” nel sangue aumentando le probabilità di sviluppare i calcoli.

Cosa fare quando pensiamo di essere in acidosi metabolica?
Innanzitutto eliminare dalla dieta i cibi troppo acidi  e incrementare quelli basificanti, volendo si possono utilizzare fitopreparati depurativi e drenanti oppure prodotti basificanti come l’Herbasit. Anche alcune discipline favoriscono la riduzione dell’acidosi, tutte quelle che promuovono la respirazione e il rilassamento come ad esempio lo Yoga.

Il cibo è e deve diventare il  grande alleato della nostra salute a tutte le età!

A presto!